Project Description

Il confine che non è solo di ‘piano’ (di superficie) ma è della stessa profondità, fino a coinvolgere la tela stessa (siamo all’argomentazione d’avvio) che nell’arte (non solo pittorica) di Stefania Scala lascia sperimentare l’intravisto: la visione mediata da corpo di trama (che media). Conseguente è lo sgretolarsi dell’idea statica di ‘forma’, ossessivamente legata al problema dell’identità. Il percorso che stiamo seguendo, ha consentito l’individuazione dei più diversi ambiti di connessione dell’accadere, del divenire (crescita/vita) dove la scultura si fa ambiente, la parola è segno. La parola, il segno, le opere, nelle loro relazioni di spazio e di tempo, vivono della propria auto significazione ma anche della relazione (in forma di rimandi) attraverso la visione che non si spegne di fronte al non esser(ci). Permane nell’accadere (pittorico). Il soggetto, nelle opere di Stefania Scala, si mostra (si “rivela”) e lascia che il mostrarsi sia ripercorrere la propria genesi, la sua materia (dei propri attraversamenti), da cui la non-staticità delle figure e non-‘contornabilità’, non ‘riempibilità’. Il soggetto (non più rappresentato) ‘è’, prima dell’atto che (solo perché pittoricamente) genera. La luce dà corpo ai vuoti (assenze in superficie): ne specifica la significatività, fa della ricerca (per esigenza del corpo) una porta d’accesso per la visione che chiede sguardi attratti da (questo) corpo per non guardare ‘forme’, ma pittura che concepisce e cresce.

Alessandro Pitrè

 

Stefania Scala vive e lavora ad Isola del Liri (FR). Partecipa a mostre d’arte contemporanea con Pittura/Installazione/Arte Digitale.

Alcune opere sono presenti in musei e gallerie. Recensioni sono pubblicate su cataloghi e riviste internazionali.

 

Mostre personali a cura di Antonietta Campilongo

Grammelot – MACRO – Roma

L’artista si pone oltre la realtà superando e analizzando le contraddizioni che palesemente si manifestano nel vivere sconcertante del genere umano. Nell’interiorità vissuta con drammatica lucidità si libera in un volo mentale che la proietta in dimensioni altre… La sensazione vissuta di ‘vuoto / non vuoto’, crea una sospensione che nelle forme dissolte dilatate e impalpabili si traduce in immagini di confine tra forma/non forma. Il senso delle parole svanisce in segni del ‘sentire’ disperso nell’inaccessibilità dell’altro. Natura e poesia fluttuano nell’impermanente realtà.

Nuvola Creativa Festival delle Arti | I Edizione 2016 Grammelot

 

Assorbenza – Tecnica mista su legno – cm 400×200