Project Description

Stefano Boschetti nasce a Pavia dove vive e lavora.

Diplomato all’Istituto d’Arte e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano.

Attratto dalla pittura Zen e dall’espressionismo astratto, la sua pittura e’ un misto di gestualita’ istintiva e di un rigoroso controllo dell’immagine.

Partecipa a concorsi e esposizioni a livello nazionale, dove espone accanto ai grandi maestri dell’arte contemporanea.

Mi sono avvicinato tardi alla pittura, il quotidiano spesso fa dimenticare te stesso. La pittura è entrata nella mia vita in modo lento, inesorabile, diventando poi un’esigenza. Gradatamente sono riaffiorati i miei amori e le mie ossessioni adolescenziali: il naturalismo seicentesco,la scuola napoletana del XIX° sec., il decadentismo. In questo universo di materia cromatica, di luce, di ombra e soprattutto penombra, mi sono inoltrato considerando il dipingere un’attività mentale, di continua e costante ricerca. Contemporaneamente ho cercato di capire le ragioni per cui essa era entrata in maniera così radicale nella mia esistenza, e non lo comprendo Nelle mie tele cerco di rappresentare il reale… spesso il suo “assurdo”; Le attese, le sospensioni, le pause, la loro magia. Le figure che rappresento sono dei luoghi di storia e memoria recuperata. Mi interessa una pittura radicata nel contemporaneo. Ma quali sono i segni che costituiscono il linguaggio che oggi può meglio rappresentare la contemporaneità in arte? Se per contemporaneità si intende la distruzione della COMPOSIZIONE, STRUTTURA, FORMA e l’annullamento dei segni che costituiscono memoria, allora la mia pittura non è contemporanea. La mia è una contemporaneità che cerca di recuperare una tettonica di segni appartenenti ad un linguaggio “classico” e per questo sospeso, con un tentativo di costruzione compositiva della forma che deve permettere di evocare ad altro, superando la mera oggettività. Solo in questo modo il mio figurativo trova compimento e giustificazione.