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DSC05565Eugenio Rattà nasce e vive a Roma, frequenta quattro anni di Istituto Tecnico Industriale per poi passare al liceo Artistico, successivamente si laurea in architettura a La Sapienza di Roma. Tesi in Caratteri Stilistici e Costruttivi dei Monumenti studiando il” Palazzo del Collegio Romano” comprendenti: la Chiesa di Sant’Ignazio, il Liceo Visconti, l’Istituto Meteorologico e il Ministero del Beni Culturali con un progetto di ripristino dei luoghi alla desinatone iniziale. Lavora come architetto in diversi studi di Roma per poi iniziare una carriera come architetto intervenendo in case e negozi del centro storico di Roma, ai Castelli Romani, nella Valle di Vejo, Olgiata etc., per committenti esclusivi. Inoltre come Designer Artistico lavora a complementi di arredo interamente fatti a mano, usando materiali come il rame, il ferro, l’acciaio, il cristallo, la foglia d’oro e d’argento e altri materiali di uso corrente.

Durante gli anni suscita l’interesse di molte riviste specializzate in arredamento e design che lo lanciano come designer artistico attirando la curiosità dei collezionisti italiani, europei e degli Stati Uniti.

Non abbandona mai la pittura, che inizia a praticare da bambino, sino ad arrivare ad esporre i propri lavori.

Da sempre studioso della Pop Art americana, inglese, francese ed italiana (Johns Warhol, Rauchenberg, Hamilton, Blake, Rosenquaiest, Lichtenstein, Schifano…..)

La sua pittura è ispirata e dedicata agli artisti della Pop Art perché nessuno come loro è riuscito ad avvicinare l’arte alla gente senza creare barriere…convinto che l’arte è presente anche in un imballaggio di cartone.

La sfrontata mercificazione dell’uomo moderno, l’ossessivo martellamento pubblicitario, il consumismo eletto a sistema di vita, sono i fenomeni dai quali Eugenio Rattà attinge le sue motivazioni. In altre parole, attinge i propri soggetti dall’universo del quotidiano – in specie della società contemporanea – e fonda la propria comprensibilità sul fatto che quei soggetti sono per tutti assolutamente noti e riconoscibili.

A cura: Antonietta Campilongo

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