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Invito-Barbara-It-copy-72La pittura di Barbara Herbeck oscilla fra la qualità ottica di strati di colore stesi in abbondanza e la leggerezza sospesa di sensibili suoni colorati. La sua costante vicinanza alla musica – ha suonato a lungo il violino in un’ orchestra – ha creato in lei la coscienza delle relazioni esistenti fra le due arti. W. Kandinsky nei suoi scritti sull’ arte usava consapevolmente espressioni come “suono di colore” e “modulazione” per indicare la relazione fra pittura e musica. Un altro aspetto dell’ opera della Herbeck, consiste nella immediata trasposizione di un’intima emozione sulla superficie pittorica . Emozioni momentanee, ricordi, esperienze visive sono condensati in gesti spontanei, collegati o meno al mondo visivo.
Tachismo, Informale, Art brut, artisti della generazione del dopo guerra come Emil Schumacher, Wols o Asger Jorn rappresentano questa pittura gestuale, liberata da regole formali. E’ stata la risposta alla ideologica occupazione dell’arte nella catastrofica prima metà del novecento. C’era l’esigenza di un libero artista/individuo, responsabile soltanto verso se stesso; una pittura libera e nevrotica, alla ricerca di una nuova originalità in un mondo super organizzato dalla civilizzazione. Questo principio artistico non ha perso nessuna attualità ed ha trovato il suo posto permanente nella creatività contemporanea.
Barbara Herbeck si colloca in questa viva tradizione. Il gesto pittorico, l’imprevisto è il centro della sua opera. La sua pittura riflette l’avventura della vita con i suoi alti e bassi, successi e insuccessi. I suoi dipinti sono documenti di un processo in atto.